domenica 30 settembre 2007

La mia vita a stelle e strisce

Se non sbaglio era uno di quei film terrificanti di cui nessuno si ricorderá, tranne il sottoscritto. Se non sbaglio era tipo con massimo ceccherini. Bene, non c'entra nulla col post, ma mi pareva un modo bello per cominciare, regalando un pensiero a qualcosa destinato all'oblio.

Dando l'ennesimo dolore a chi insiste nel mettere in giro voci false e tendenziose su una mia presunta tirchiaggine, bene sappiate che la prima cosa che faccio nel mio ultimo giorno di permanenza in cina é quella di cambiare Hotel e muovermi, per la prima volta nella vita, in un cinque stelle. Cinque Stelle! Ma é uno spasso! Lo so é un duro lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo. Sapete, ci sono voci che i cinesi le stelle le scelgano da soli, in effetti questo mi sembra un quattro stelle nostre, niente di piú niente di meno. Quantomeno il personale é finalmente affabile e sa parlare inglese. gli addetti alla reception dell'altro avevano la cordialitá di una cassiera del supermercato il 24 Dicembre. Qui addirittura mi accompagnano in stanza con uno di quei carrellini da film con Julia Roberts. In ascensore canticchio "Papapapapa... Tanananananana Tanananananana Tananananana... Pretty Woman..."

Ma é tempo di uscire, avevo detto che mi sarei comprato qualcosa e io sono di parola con me stesso. Sono solo, ma non sperduto: ricordatevi che so contare fino a dieci con le mani. Cosí comincia la mia giornata da solo in giro per Jinan. Il primo problema per noi europei é attraversare la strada. Dovete infatti sapere che in Cina le strisce pedonali sono rispettate come le vacche in India. Infatti gli automobilisti quando vedono che ti accingi a schiacciarle fanno di tutto per vendicarle e schiacciarli a loro volta. Non c'é modo, sia il semaforo rosso o verde, ci sará sempre un autovettura cinese pronta a suonarvi perché OSATE attraversare nelle strisce. E se proprio non possono evitarvi, beh non si fermeranno, ma vi scavalcheranno da una delle due corsie contigue. Indifferentemente da quale sia il senso di marcia. Capito questo elaboro il mio stile di attraversamento. Non passo né col verde né col rosso. Passo col cinese. Aspetto educato che un autoctono si accinga ad attraversare la strada, e ZAC, fulmineo mi piazzo in maniera tale che il cinese attraversatore sia al centro tra me e la macchina. Altra carreggiata, come a disegnare una pazza treccia mi sposto dall'altra parte, lasciando il cinese di nuovo al centro. Certo questa mia teoria ha delle falle. Da un lato ho calcolato che servirebbero 14,7 cinesi tra me e la macchina per fermare un autoveicolo lanciato a cinquanta all'ora senza che io stesso venga travolto. Dall'altra, considerato che i cinesi sono un miliardo e mezzo, se uno va di fretta secondo me fa il ragionamento "uno piú uno meno, chi se ne accorge". Se poi quindi considerate che sono 100 cognomi, beh questo significa che per cognome ci sono circa 150 milioni di cinesi. Cioé ammazzi uno Juang Li, ne trovi un altro e lo metti al suo posto. Scena che mi fa tornare in mente una puntata dei Simpson in cui Mr. Burns piazza l'uomo tartaruga in sostituzione di Bart, ed effettivamente Homer si affeziona e chiede a Marge se lo possono tenere, perché la sua testa sembra una nocciolina. Dicevo, voglio comprarmi qualcosa e praticamente questo mi costa tutta la giornata fino alle 17. Alla fine esco con due magliette, di cui una piccola, e un numero sconsiderato di souvenir che non sto qui ad elencare per evitare che poi ognuno reclami qualcosa. Rido 7 minuti e 22 secondi davanti ad una elegante boutique che vende abiti firmati ANMANI.

Il finale di serata é dedicato a me stesso. Un ora di piscina e, SOPRATTUTTO, un ora a mollo nella vasca con apposita maschera per il viso in faccia. Goduria, peccato la vasca perda un pó e si debba di tanto in tanto rialzare il livello. Con l'acqua del rubinetto, animali schifosi, so a cosa avete pensato. Tra una cosa e l'altra si va a dormire alle 2 del mattino (20:00 europee). Perdersi un pezzo di conferenza perché ti addormenti é un conto, perdere l'aereo (con annessi 700 EYPO per ricomprarti il biglietto) é un altro. Per questo mi precauziono. Sveglia nel cellulare, nel computer e servizio sveglia dall'albergo. Ore cinque sveglia (23:00 europee), il tempo di rubare le pantofole dall'albergo e vengo accompagnato all'aeroporto. Alla Mastella, approfittando di un passaggio su un pulmino presidenziale che sarebbe comunque andato ad accompagare qualcuno all'aeroporto. Primo volo, otto del mattino locali (02:00 europee). Arrivato a Pechino ennesimo tentativo di recuperare la macchina fotografica. Vano. Secondo volo, 12:55 (06:55 europee). Stavolta il televisorino funziona, e mi vedo in successione:

* I Pirati dei Caraibi 3: Ma per caso é "dagli autori di matrix"? Intendo dire la trama é la stessa. I produttori fanno un film, é un successo e da lí campano in aria una trilogia che non ha senso d'esistere. Matrix viene storpiato, snaturato e da un filmone da fare storia diventa una specie di "siamo fatti cosí" in versione apocalittica. I Pirati dei Caraibi era un film divertente, i cui sequel sono infarciti di escamotage macchinosi e trame appiccicate con la coccoina. VOto 5: Complicatamente Leggero.

* Shrek 3: Delusione. Un film per bambini troppo complicato e un film per adulti troppo idiota. Rovinata la saga. Voto 3: Distruttivo.

* Le vacanze di Mr. Bean: Uno dei film piú brutti che abbia mai visto, nonostante gli episodi da mezz'ora di Mr. Bean mi facciano scompisciare, compreso quello della partita di minigolf, visto sulle 833 volte. Il bambino coprotagonista ha una di quelle classiche faccette che farebbero pandane dentro un tritadocumenti o sotto una macchina per pressare l'asfalto. Voto -1: Terrificante.

* Spiderman 3: Non voleva essere dulcis in fundo, doveva essere il contrario. Era della serie "me lo vedo nella MALAUGURATA ipotesi che non riesca a dormire". Invece risulta essere quello che mi piace di piú. Il finale é oscuro, il lungimirante personale di bordo Air France ben pensa di trasmettere negli ultimi 40 minuti di volo le informazioni sull'altitudine, la velocitá e la temperatura esterna. E quindi resto con la domanda: riuscirá a togliersi quella tuta? Voto 6,5: Inaspettato.

Arrivo a parigi, scendendo mi riapproprio del terzo kit di prima classe, con la solita scusa della ragazza curiosa che vuole il kit di prima classe. Invece pretendo solo un assurdo rimborso per mia scomparsa macchinuccia. Rapido corro all'imbarco del volo per vienna. Ore 19:10 (19:10 europee). Per il quale ricevo in regalo un upgrade per la prima classe. Ma dico, questi colpi di culo che capitano una volta nella vita, non mi potevano capitare 13 ore prima e farmi fare 11 ore rilassato invece che in mezzo ad una masnada di cinesi? Va boh a Caval Donato non guardo in bocca. Prima classe! Ma é uno sballo! Spremute d'arancia in bicchieri di cristallo! E all'inizio stai lí a cercare di far finta di non essere lí in prima classe per caso, e ripensi a tutte le volte che quelli in prima classe ti guardavano con disprezzo mentre tu con i tuoi due bagagli a mano ti avviavi in economy. Ti tornano in mente i loro sguardi, mentre lo steward gli preleva la giacca e la ripone gentile in un apposito armadietto. E allora te ne freghi e inizi a guardare la gente che va in economy mentre a te l'hostess ti prende la giacca come uno che vorrebbe dirgli "oggi é capitato a me, vedrai che la prossima volta sará il tuo turno". Perché in fondo non stai nella schiera dei beati, stai solo in mezzo a quelli che hanno piú soldi da spendere.

Arrivo. Prendo la valigia e, come se qualcuno lassú si sia un pó impietosito, il trenino parte dopo soli 5 minuti che aspettavo. E torno a casa. Ore 22.30 locali. Sono in viaggio da 23 ore e mezzo, e durante i voli sono riuscito a dormire solo un ora. Torno a Vienna, la Cina resterá un ricordo. Magari che col tempo andrá sbiadendosi, data l'assenza di immagini. E' strano quando pensi che saluti un posto che non vedrai mai piú in vita tua. Saluto la Cina, senza grossi rimpianti. Non avevo aspettative, non ho avuto delusioni. E' un duro lavoro, stavolta é toccato a me.

P.s.: Non vi sto scrivendo dalla Cina né tantomeno da Vienna. Vi sto scrivendo dalla Germania. Voglio stare un pó a Vienna. Voglio passare un sabato all'Ikea. Prometto: se questo mio desiderio si realizza vi faccio anche tutto il post con il racconto. Domani torno a Vienna. Sono in un circolo impazzito di Viaggi, vi racconto l'ultimo giorno passato in cina l'ultimo giorno che sto in germania. Ma daltronde dentro ognuno di noi c'é un austronauta pasticcione, alle prese con i suoi piccoli problemi con il modello scafandro. Piccoli e risolvibili, dovete solo stare attenti ai Fulvio Terza(p)pi. Con lui son dolori.

mercoledì 26 settembre 2007

Lascio le cose a metá...

...é vero. Ma ancora una volta provo a non lasciare il blog a metá. In effetti avrei dovuto dimenticare anche il caricabatterie in aereo, in quel caso ho lasciato le cose a metá. Quindi in aereo lascio le cose a metá, nel blog voglio fare le cose per bene. Quindi finisco il racconto, da Vienna. Con la casa che non ricordo essere MAI stata cosí in disordine come l'ho lasciata oggi. I calzini lasciati per terra ormai formano immagini inquietanti e sembrano un pó quelle creazioni del tipo di Art Attak. Buste di supermercato cinesi si librano nell'aria come le piume di Forrest Gump. I panni sporchi emanano radiazioni tali da meritarmi un monito ufficiale al lavaggio da parte degli Stati Uniti.

Ed ecco quindi il finale delle avventure di quel simpatico viaggiatore pasticcione di nome Zuppa. Solo, da qualche parte in Cina. Solo, a ottomila chilometri da casa. Solo, senza tedeschi da umiliare a calcio balilla con bordate sibilanti. Non vi si un pó stringe il cuore? Non provate quella stessa sensazione che avete avuto lí, quel brivido un pó a destra del cuore, tipico di quando sentite che Mastella é stato nominato ministro?

Due giorni da passare solo allora. Solo, insomma, avvolto da sei milioni di cinesi. Questi due giorni sono da considerarsi vacanza ufficiale. I piú maligni di voi stanno pensando "Beh, quale sarebbe la differenza". Fate gli spiritosi, eh? Beh allora sappiate che i giorni di vacanza il pernottamento me lo pago io, quindi la differenza c'é eccome. La prima cosa che faccio allora, é quella di cambiare stanza nell'albergo e passare dalla mia fatisciente stanza dal prezzo equivalente a 41€ ad una stanza che si prospetta non piú felice, costando 22 EYPO a notte. Ovviamente la stanza l'avevo prenotata in internet, ma al check-in volevano darmene una da 28 EYPO. Al mio gesticolare come dire "Io volele stanza minole costo", la signorina mi dice "sí ma quella da 22 EYPO non ha finestre ed é senza colazione!". Poi un'altra volta vi racconto il panorama che vedevo dalla stanza che ho deciso di prendere e quello che la mattina dopo ho mangiato a colazione.

Fatto questo mi incontro con un singaporese. L'articolo indeterminativo é d'obbligo visto che non ne ho mai saputo il nome. Tuttavia son riuscito a starci in contatto per ben 12 ore senza saperlo. Un esercizio di dialettica non da tutti. Direzione verso uno dei tre punti turistici di Jinan. Le Batou Spring, ossia le sorgenti del Batou. A parte che da un mese a questa parte ero convinto che Spring significasse cascata e non sorgente, io una sorgente me la immagino comunque diversa. Daccordo ho capito che non é come nei disegni delle elementari con le due montagne a triangolo e l'acqua che scende giú, ma manco mi immaginavo che si chiamassero "sorgenti", tre specie di spruzzi d'acqua da 10 centimetri probabilmente originati artificialmente da una pompa. I cinesi sostengono che qualcuno, non so chi e soprattutto sotto l'effetto di non so cosa, abbia definito tali sorgenti come "le prime sorgenti sotto il paradiso". Ora io penso che il "prime" abbia accezione cronologica, perché non credo esistano droghe cosí potenti.

Tali sbuffetti sono locati in un parco, con sorte di casette tipiche cinesi a tema. C'é quella dedicata ad una poetessa cinese, quella dei souvenir e quella dedicata alla resistenza cinese contro i giapponesi. Allora Zhao Zhao non mentiva, o forse quella casetta era stata architettata da lui nottetempo e per rendere il tutto piú credibile aveva raccontato la bufala a dei suoi amici di Londra che, per prenderlo in giro, l'avevano poi rigirata a Zeppe. Quello strano personaggio. Sapere che Zeppe sappia parlare ora l'inglese meglio di me un pó mi rattrista, dall'altra é un segnale positivo per tutti. Se ce l'ha fatta lui, buona camicia a tutti.

In ogni caso alle due ci incontriamo con il cinese e la cinese. Qua potrei aggiungere particolari, ma me li riservo per una serata al bar, birra in mano e, soprattutto, rutto libero. Giá che sono in argomento, apro una piccola rubrica denominata "Usi e Costumi (uomo donna metá prezzo)". I cinesi sono un popolo che non condivide alcune... diciamo... raffinatezze con noi Europei. Le colazioni, infatti, sono condite con baritonali espressioni di gradimento, che in Cina si manifestano con "emissione brusca e rumorosa attraverso la bocca di aria accumulata nello stomaco durante l’assunzione del cibo e di gas prodotto dalla digestione". Grazie signor Demauroparavia, non sarei riuscito a spiegarmi meglio a parole prodotte dall'aria accumulata nei polmoni. Altra particolare caratteristica é lo scatarramento libero. Anche durante la conferenza, nei momenti chiave di una presentazione, é d'uopo udire chi, romanticamente, si schiarisce la voce. O anche una sua evoluzione. Puó infatti capitare di vedere una elegante signora scendere le scale ticchettando coi tacchi. Alla prima rampa il suono s'interrompe. Scatarrata. Sputo. E nuovamente ticchettio di tacchi. Dicevo, partiamo coi due cinesi del luogo alla volta della seconda attrazione, il celeberrimo lago Daming, che a differenza di tutti gli laghi del mondo ha delle sponde e dell'acqua al centro. Fantastico, immagino arrivino visitatori da tutto il mondo per visitare il lago da me rinominato "il primo lago sotto il paradiso". Zona purgatorio.

Cosí si esauriscono le cose da vedere a Jinan, una volta tanto la tristezza di aver perso la macchina fotografica non si aggrava considerato che poi qui da fotografare ci sarebbe stato ben poco. Restano una vagonata di centri commerciali. Immaginate, talmente interessanti che IO mi rifiuto di entrarci.

Ora di cena, e mai sono stato tanto contento di essere con dei locali. Prego tutti quelli che mi vogliono bene o quantomeno tengono alla mia salute per un proprio tornaconto di interrompere la lettura qui. Quello che segue potrebbe rovinarvi la digestione, o togliervi l'appetito se non avete ancora mangiato. Mi portano dunque in un ristorante "famoso per l'Opó". AH? L'Opó. COME? L'Opó. NON HO CAPITO PUOI RIPETERE? L'Opó. Mi dici come si scrive? L'Hot Pot, che in inglese, mi corregga Zeppe se sbaglio, vuol dire "Pentola bollente". Il ristorante é sotto gli standard europei, ma mi pare di capire che per quelli locali non sia poi malaccio. Da attento osservatore quale sono, noto subito dei piccoli dettagli, come enormi bombole di gas tipo quelle che lo Zuppa piccino vedeva arrivare a casa sua al ritmo di "Bomboleiro, Bomboleira". Sí proprio quelle verdognole con la vernice che si stacca un pó, sono adagiate sotto ciascun tavolo. In effetti avevo sempre sognato di morire per una esplosione a catena di bombole verdognole, quindi mi preparo con il sorriso a questa evenienza. Al centro del tavolo é locato un fornello. Interessante. I camerieri sbarazzano il nostro tavolo che, ovviamente, non ha tovaglia. I camerieri danno una prima pulita degli avanzi della cena precedente con un sudicio straccetto. Segue un piú accurato ripasso con un detergente spray. Questo sarebbe ció che mi sarei aspettato, invece lo straccetto sudicio era tutto. Asciugano con quei tovaglioni quadrati dimensione strappetto di carta igienica e ci fanno accomodare. Il menu é una lista di circa 60 parole cinesi, in questi momenti gli autoctoni risultano alquanti utili. Bisogna inizialmente scegliere la Zuppa. HAHAHA BATTUTONE CHE AVETE PENSATO! Siete fortissimi. Dicevo, ci sono quattro tipi di Zuppa (E basta con queste battute che fanno ridere solo voi stessi), Zuppa base con verdure, Zuppa speziata, Zuppa DI CANE e Zuppa di TARTARUGA. Dico ma siete degli animali, come si fa a mangiare Zuppa di Tartaruga, ma soprattutto come si fa a mangiare Zuppa di Cane. Ora i piú sensibili di voi staranno pensando che a voi farebbe piú impressione mangiare quella di tartaruga, beh allora siete fortunati, io non ho mai avuto tartarughe che fossero felici di vedermi, mi facevano le feste e mi scodinzolavano vicino. Alla zuppa segue poi il pasto vero e proprio, ossia ogni tipo di carne, pesce, verdura e "pasta" cruda, che dovrá essere cotta nella zuppa. I piú scaltri di voi avranno ora capito a che serviva la bombola e il fornello. Si va dunque per Zuppa base alle verdure dove cuocere agnello, manzo, pesce, tofu, spaghetti e verdure varie. Ovviamente la zuppa é in comune per tutti, quindi assicuratevi che quelli accanto a voi siano forti e in salute, perché pescheranno con le loro bacchette nella zuppa comune.

Il risultato é poi non malvagio. La zuppa, del colore acqua di mestre, non é poi tanto malvagia e la carne, non so con quali elementi trattata, é altrettanto commestibile. Le sottili fettine, librandosi nella zuppa, cuociono in tre, quattro minuti. Si va poi a pesca nella zuppa della strisciolina di carne e la si intinge in una salsa di sesamo. Le papille gustative dicono "buona". Il buon senso non dice nulla, schifato. Il cuore tira fuori la lista delle cose da fare prima di morire. Il cervello cerca di ricordarsi il numero di polizza assicurativa. L'intestino crasso ordina riserve extra di zuccheri, sa che si prepara una notte di passione, i mitocondri scaldano giá i muscoli.

Esiste poi il "Primo teorema dei vapori di Zuppa". Il quale dice che i vapori non salgono verso l'alto, ma vanno verso Zuppa. La sovraesposizione a vapori inquietanti per ben due ore rende dunque i miei abiti pregni di umori di Opó. Il mio intero abbigliamento della serata verrá infatti riposto in una busta con zip e il simbolo di materiale esposto a contaminazione. Pace alla lavatrice che li laverá. Arriva il momento del commiato, memore di una tipa canadese che in grecia aveva pagato le bibite ad una tavolata di 10 persone, le rubo la frase dichiarando "I'll take the bill", ossia "Pago io per tutti". Sí avete capito bene, ho offerto la cena a tre persone, perché tanti mi considerano tirchio, ma io riconosco il valore dell'amicizia, e so apprezzare il sacrificio di quei ragazzi che si erano sbattuti per accompagnare me in giro. Forse se anche voi foste piú gentili, mi accompagnaste in giro, mi traduceste i menu, ecco magari pagherei anche a voi la cena. Pensateci la prossima volta e dite a voi stessi "Se solo mi fossi comportato/a meglio con Zuppa". Dimenticavo: anche la vostra cena da quattro persone deve costare otto EYPO e sessanta, altrimenti potete essere stati buoni e cari, ma la cena ve la pagate voi lo stesso.

Saluto i miei amici cinesi, domani non ci vedremo e saró veramente da solo. Ma ormai mi hanno insegnato a contare con le dita fino a dieci, posso andare avanti senza di loro. E vado a dormire. Pensando che io ho mangiato cose che voi umani non potreste immaginare... Zuppe di verdure in fiamme in un ristorante cinese... E ho visto spaghetti di soia balenare nella zuppa vicino a tocchetti di tofu. E tutte queste pietanze andranno perdute come... suvvia non voglio rovinare la poesia. E' tempo di dormire...

domenica 23 settembre 2007

Forse non sapevate che...

...é veramente una figata viaggiare dall'altra parte del mondo. Da soli. E cercarsi la gente dall'altra parte del mondo. Certo non hai la certezza della situazione "mi sono portato il collega da casa", ma diciamolo: l'avventura ha un gusto tutto suo. Se poi dall'altra parte del mondo non becchi manco un italiano, e dunque non puoi sfoderare la tua arma segreta "...italiano?", allora é il caso di dire che quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Devo dire che stavolta partivo avvantaggiato. Dei cento alla conferenza, di non cinese (oltre a me) c'erano quattro studenti tedeschi e due professori spagnoli. Quando si dice "capire le persone guardandole negli occhi".

Tralascio la parte relativa alla qualitá della conferenza, alla mia presentazione, alle domande che ho ricevuto e alle urla di giubilo dei cinesi. E' un argomento che, secondo un recente sondaggio di Renato Mannheimer, non interessa al lettore medio di thisiszuppa, fuorché ai miei genitori, che saluto, ai quali lo racconteró a voce.

Mentre scrivo alla TV danno "Starship Troopers" in inglese. Uno dei film piú stupidi della storia del cinema, che ciónonostante esercita su di me grande fascino. Sará l'equivalente dei film con Julia Roberts per la donna media. Il/La protagonista lotta contro il cattivo e poi alla fine vince. E poco cambia se il cattivo sia l'invasore alieno o Hugh Grant. Nulla cambia invece se il finale sia la battaglia finale all'ultimo sangue con distruzione dell'invasore alieno o il matrimonio.

Dicevo, lo zoccolo duro con cui parto sono quindi tre dei quattro tedeschi. Gente in gamba intendiamoci, ma forse soffrivano troppo la mia superioritá nel calcio balilla. Posso assicurarvi peró, cari amici lettori di thisiszuppa, che fossilizzarsi sul gruppetto iniziale di tre tedeschi (di cui due rosicano per la mia maestria nello scascionare) rischia alla lunga di essere un goccino limitativo. Dico sei in cina e hai 95 cinesi a disposizione, fai due piú due. No, che avete capito, non intendevo di aprire una fabbrica manifatturiera. Bensí, considerato che non hai piú la macchina fotografica, approfittane per portare a casa qualche esperienza, pensiero, abitudine di questo strano popolo.

Il tutto é facilitato dal fatto che tutti i ragazzi presenti alla conferenza sono di una socievolezza unica. Anzi sono proprio loro a voler fare amicizia con te. A partire da quello che ti aiuta senza successo ad ottenere uno sconto sulla camera d'albergo fino alle cinque cinesi ridacchianti che ti circondano per conoscere i segreti dei progetti dei tuoi colleghi. E continuano a circondarti ridacchianti anche dopo che gli hai detto che dei progetti dei tuoi colleghi non ne sai proprio un acca.

Cosí ci ritroviamo tutti alla cena di gala. Finalmente una grossa tavolata, cosicché anche non tedeschi si potessero unire a noi. E meno male aggiungo io, perché ancora una volta si mangia quasi alla cieca, se non fosse per le poco dettagliate spiegazioni dei locali, anch'essi imbarazzati nel non capire che accidenti ci sia nel piatto. Comunque la cena va via che é uno spasso, considerato che nel palco antistante ai tavoli si esibiscono dei ragazzi che sembrano usciti da "Amici di Mariang deng Filipping". Fantastici, si parte con due cinesi atipiche (nel senso... va beh... diciamo "meritevoli") vestite da cowboy e si arriva, passando per un cinese ingelatinato che canta con trasporto la canzone di ghost vestito da Tony Manero, ad un professore che si esibisce con successo nella versione cinese di "'O Sole Mio". Coseche valgono da sole il prezzo del biglietto della cena. Che non ho pagato. Visto che l'atmosfera va rilassandosi grazie alla birra cinese servita in bicchieri da vino minuscoli, ne approfitto per togliermi due dubbi dai cinesi:

  1. Che ne pensano del fatto che internet in Cina sia censurato. Pensate, ad esempio, che un cinese non puó consultare Wikipedia. E, ancor piú grave, un cinese non puó leggere il mio blog. E infatti se riesco a leggere i vostri commenti, é solo grazie a quello smanettone di Zeppe e i suoi trucchetti, che certamente mi sono costati una schedatura da parte della polizia locale.
  2. Come accidenti fanno gli amici cinesi a tagliare con le bacchette i bocconi troppo grossi. E non fate finta che non sia un dubbio che vi attanaglia da quando avete visto la vostra prima bacchetta. Insistete a fare finta? E allora io non ve lo dico come si fa e lo aggiungo alla lista di mie capacitá invidiate, come far scorrere la pallina a mille all'ora dopo una sassaiola del portiere.

La sera si esce sempre nel nostro locale di fiducia, dove ormai ci danno del tu. Anche perché in inglese non esiste la forma di cortesia del Lei. Dove riesco ad infilare una prestazione record di 9 birre cinesi da 0.33 in tre giorni. E ragazzi odio ripetermi, ma MAGIE e dico MAGIE al biliardino. La storia della sveglia mancata il giorno dopo la sapete giá. Quello che non sapete é che divento fraterno amico di tale Zhao Zhao con cui mangio a pranzo e a cena, che continua a riempirmi di aneddoti sui cinesi da far invidia ad un libro sul confucio. Tipo, lo sapevate che:

  1. In cina sono 1 miliardo e 300 mila persone (non é questa la notizia) e ci sono solo 100 cognomi? E Zhao e uno di questi cento. Mentre per il nome puoi scegliere quello che ti pare. Forse per questo i genitori di Zhao, lungimiranti, avranno pensato che nessuno aveva pensato di dare il nome di battesimo uguale al cognome.
  2. I cinesi per scrivere in cinese con il computer non usano una tastiera di un metro quadrato, bensí hanno una tastiera normale con una specie di enorme t9. Tu scrivi la parola come la pronunceresti, e lui attacca a farti vedere una lista di millemila ideogrammi tra cui scegliere.
  3. Che ogni carattere corrisponde ad una sillaba. E che si puó solo scrivere Lu - Ka ma non Lu - Ca, perché Ca si pronuncia Za.
  4. Che ci troviamo nell'anno del maiale. E io sono nato nell'anno della scimmia. E che gli anni non hanno numeri, bensí sono identificati da una lista di dodici animali che si alternano. E quindi puoi stimare l'etá di qualcuno sapendo l'anno di nascita con un margine di errore enorme. Quindi immagino giá i rubacuori cinesi che chiedono l'anno di nascita ad una sorridente cinesina e cavallerescamente tolgono 2 cicli di animali rispetto all'etá stimata. Poco conta se vanno sottozero.
  5. Che il dragone é immagine di Dio. E che gli uomini sono chiamati "Figli del Drago". Inutile dire il mio imbarazzo nello spiegargli che in Europa i draghi sono solo quelli che sparano fuoco.
  6. Che la cina ha combattuto contro i giapponesi la prima e la seconda guerra mondiale. Occhei bravi, voi lo sapevate e io no. Volete un premio adesso? Vi accontento, sappiate che questa risposta di Zhao Zhao era alla mia domanda "La Cina non é stata interessata dalla seconda guerra mondiale, vero?".
  7. I mandarini cinesi fanno proprio schifo. Questo lo sto dicendo io, ma Zhao Zhao confermerebbe. Assurdo, 4 mandarini 2 EYPO e 80 e ci sono 4 semi per spicchio.

E milioni di altre cose, tipo che nel calendario cinese oggi é circa il 10 agosto, che al momento fingo di non ricordare perché ho abbastanza sonno. Si conclude la serata, si spengono le luci tra le divertenti battute degli astanti quando dico che rimarró fino a lunedí prossimo qui, visto che in questa cittá c'é proprio poco da fare. Ma io sono tranqiullo, per la mattina sono giá daccordo con un cino-singaporese e, per il pomeriggio, una tale cinesina Li Ying mi invita ad unirmi a lei in un tour di Jinan guidato dal suo collega Simca Tiang, egli originario di Jinan.

Si torna al solito Bar, altre spettacolari gesta a biliardino, altre spettacolari 4 birre e, non per vantarmi ma per tenere statistiche, quarta cinese che attacca bottone. L'ho capito da solo senza che me lo spieghiate: é tutto per colpa dell'EYPO forte. 

venerdì 21 settembre 2007

Ci sono momenti...

PREMESSA: Messaggio per l'amico Massimo, Vartan (che é un bravo ragazzo non una medicina contro la diarrea) e gli altri pigroni che non commentano, ora si puó anche ricommentare senza essere iscritti.

Cari lettori di thisiszuppa, capita a volte di vivere emozioni. Capita a volte di vivere momenti che non sai descrivere con le parole. Capita a volte di vivere situazioni che ti fanno crescere. Nel senso che mentre le vivi perdi una trentina di anni di vita e la tua aspettativa di esistenza si riduce. In realtá penso che quello che mi é successo oggi sia stata una subdola macchinazione da parte di Padoa Schioppa che proprio ieri aveva annunciato che non avrebbe aumentato la pressione fiscale, sapendo che io alla pensione non ci sarei mai arrivato.

Dicevo, capita di mettere la sveglia alle 8 del mattino. Del tutto sovrastimata, visto che un ora per farmi la doccia e fare sedici piani di ascensore sono sufficienti. Considerando poi che 25 minuti per ricordarmi come si faccia il nodo alla cravatta li ho giá spesi ieri. Nonostante gli insegnamenti di mio padre, che sono rimasti dentro la memoria della macchina fotografica. Beh dov'é il problema direte voi. Il problema é che se la sveglia non suona o se, come MOLTO piú probabile non la senti, allora per te sono uccelli per diabetici.

Vi assicuro, svegliarsi perché ti bussa qualcuno per sapere se hai della biancheria da lavare, realizzare che é pieno giorno e che quella stessa mattina AVEVI una presentazione ad un ora non meglio specificata, é una sensazione che non auguro proprio a nessuno. Anzi a una persona sí. Ma solo a quella. E allora corri verso l'orologio con il cuore a mille, e leggi che sono le 10:58. E la conferenza é iniziata da ben due ore. E tu ti devi ancora preparare. E allora cerchi il programa della conferenza, e cerchi l'orario della tua presentazione, scorrendo la lista con la stessa emozione di quando guardavi i quadri alla fine dell'anno scolastico. E' lí che le tue cellule invecchiano, ti crescono i capelli di tre centimetri al secondo. Ora ho i capelli lunghi come la panicucci dei tempi d'oro ma sempre crespi come il bossi dei tempi d'oro. E giá cominici a pensare a quello che dovrai raccontare al tuo ritorno, se mentirai spudoratamente, dicendo che la tua presentazione é stata un successo e i cinesi ti hanno portato in trionfo giubilando il loro nuovo eroe, rinominato "zuppa-san kuchioi fuscei", che vuol dire "zuppa gran maestro di cascioni e codifica video". Oppure se tornerai a testa bassa, chiedendo scusa e promettendo che non lo farai piú. O magari il tuo capo ti dirá che non lo farai mai piú e ti metterá in un ufficio a riordinare scartoffie o a dirigere il traffico (ho visto troppi film americani). E racconterai che i cinesi ti hanno sbeffeggiato chiamandoti "zuppa-san kuchioi ronfeng", che vuol dire "zuppa gran maestro di cascioni e dormite".

Finché scopri che la tua presentazione sará tra 50 minuti. E quindi sei rimasto "zuppa-san kuchioi", il gran maestro dei cascioni. E ti prepari con il battito cardiaco lentamente rallenta, e passi i successivi 50 minuti a scuotere la testa, dicendo che non lo farai piú.

E scendi in ascensore con il seguente dilemma. Perché la gente si droga? Cosa cerca? La vita ti regala da sola emozioni forti, brividi, puoi morire e pochi minuti dopo rinascere. Ragazzi invece di drogatervi, vivete un paio di giorni come Zuppa.

P.s. 1) Ringrazio Zeppe per permettermi di leggere i vostri commenti. Per postare usavo Windows Live Writer. Poi vi spiegheró di che parlo.
P.s. 2) Per chi non sapesse cosa sia un cascione, beh esistono due tipi:
a) Cascione dell'apixedda, sarebbe il vano di carico. "CESSSSS Gavino ne ha caricato 10 nel cascione e ne é andato all'Euro" (Inteso come Eurogarden, non come EYPO)
b) Il goal fatto a biliardino tirando una sassaiolata coi difensori. "CESSSSS Gavino ne ha mollato questo cascione che ne ha spezzato il portiere"

giovedì 20 settembre 2007

La cina é vicina...

...giusto venti piani sotto la mia stanza. E cosí me ne resto in Cina, ma con la tristezza nel cuore. Girare perde senso senza la mia macchina fotografica. Insomma, se considerate che le foto le faccio per me stesso, teoricamente non dovrebbe cambiare nulla. Purtroppo non sapete che si instaura tra me e la mia macchina fotografica una relazione che va oltre il comune rapporto tra uomo e macchina fotografica. La mia era come il terzo occhio per gli indiani, mi dava saggezza e mi proteggeva dalle paure delle ipocondrie, ora chi mi proteggerá dai turbamenti che da oggi incontreró nella mia via? Dalle ingiustizie e dagli inganni del mio tempo?

Al momento rilevo ancora problemi legati al fuso orario, tipo svegliarsi alle 4 del mattino (tuturuturututú) e guardare il secondo tempo di Milan-Porto senza uno che sia uno sbadiglio. Salvo poi riaddormentarsi e svegliarsi alle 9 e mezza, giusto in tempo per perdere la colazione che appunto terminava a quell'ora. La cosa subdola é che in realtá la colazione l'avevo fatta, ma in sogno. Sognavo di mangiare. Quando la colazione vado a farla per davvero, mi dicono che ho fatto tardi. Dico io, come é possibile? Freud aiutami, io sogno di fare colazione e la colazione non c'é piú. E se avessi sognato di sognare?

Quindi vado a fare shopping. IO. SHOPPING. CINA. Non dovrei aggiungere altro. Anzi una cosa la aggiungo. Sfatiamo questo mito che la Cina é economica. I prodotti "europei", anche se prodotti lì, costano lo stesso se non di piú. Quindi addio sogno di riempire la valigia di vestiario di dubbia provenienza e di basso costo. E tantomeno di ricomprarmi la macchina fotografica qui, dove costa un buon 30% in piú rispetto all'Europa. Tranquilli, comunque ho giá trovato un modo per riempirmi la valigia non vi deluderó. Anzi vi deluderó, non c'é nulla per voi.

Una cosa che costa veramente poco in compenso é il mangiare. Cosa per la quale sarei stato anche disposto a spendere qualcosa. Cosa sono quei sorrisini, sono serio. Pancia piena, delusione assurda per i prezzi, torno in camera a dormire. Cosa sbagliatissima, tutti sanno che bisogna abituarsi al fuso locale e resistere anche se si ha sonno. Ma io sono triste per la macchina fotografica, non ho nulla da comprare ERGO dormo. Equazione logica.

Mi sveglio giusto in tempo per la cena, offerta dalla conferenza. Qui incontro due tedeschi e la nostra interprete personale una cinese che studia in Germania. Prima lezione: mangiare in Cina é tutta una questione di fiducia. TU devi fidarti del tuo stomaco. E il TUO STOMACO deve fidarsi di te. Piú che di te, del tuo buon senso. Infatti non basta che il menu é scritto in cinese, e quindi non sai cosa stai mangiando. Ma per di piú la vista non ti aiuta minimamente. Capirai solo una volta avutolo in bocca, se quel boccone sia carne, pesce o verdura. O qualcos'altro ancora, ma io mi faccio forza limitando la scelta ai tre. Devo dire, la maggior parte delle volte ti va bene, effettivamente il sapore é buono. Ma la domanda che mi pongo é: se sapessi quello che sto mangiando, lo mangerei comunque o correrei in bagno a procurarmi una lavanda gastrica? Ma in fondo si vive una volta sola, tanto vale assaporare tutto. Poi a voi il dubbio lo toglierá l'autopsia.

Una volta finita la cena, i tre francofoni (io parlare tedesco, ja) si dirigono in un tale "English Corner", un pub stile europeo ma pieno di cinesi. E QUI ATTENZIONE modestamente do spettacolo con una prestazione superba a biliardino. So quello che state pensando, che mi avete visto giocare e non sono capace. Beh vi sbagliate, non é colpa mia se mi esalto con quelli che giocano peggio di me e viceversa. Tra le urla di ammirazione di tedeschi e cinesi, che mi ribattezzano "Zuppa-san kuchioi" che vuol dire "Zuppa grande maestro di cascioni a biliardino" vado a dormire. E finisco il post come lo avevo iniziato, ricordando la mia scomparsa macchina fotografica. Senza di te anche thisiszuppa perde di ogni significato.

martedì 18 settembre 2007

Ma questa é dedicata a te...

...mia fedele compagna di mille avventure. Avevo pensato a milioni di altri modi per iniziare a raccontare le mie avventure in Cina. Avevo giá pronti due titoli migliori, in cui avrei raccontato cose divertenti e sciocche. Invece lo dedico a te, mia fedele macchina fotografica, dimenticata in un momento di assurda distrazione in aereo. A nulla é valso tornare a cercarti cinque minuti dopo, ti avevano giá presa. Non covo rancore verso il tuo nuovo proprietario, la colpa é soltanto la mia. Anzi spero potrai fotografare tanti volti gioiosi visto che non te ne ho dato mai la possibilitá. Di fotografare volti intendo, la gioia non ci é mai mancata. A Vienna, in Indonesia, in Italia, negli Usa, in Germania e ancora in Grecia, dove rischiarti di essere portata via da me. Beffardo il destino, ha voluto che fossi io ad abbandonarti.

Ma a volte le cose si aggiustano. Con l'attak o coi soldi. Ma per me non era una cosa, tutti gli oggetti hanno ai miei occhi qualcosa di immateriale che li lega a me. Come piccoli animaletti domestici. Dicevo, comunque va meglio, dopo un pomeriggio di ordinaria disperazione. Ma procediamo dall'inizio. O dalla fine. Sono le 22:10, non ho la piú pallida idea della fase del ritmo circadiano in cui mi trovo. So dove mi trovo, stanza del ventesimo piano di un curioso hotel di Jinan, Shandong, Cina. Con nulla di meglio da fare che scrivere a voi, considerato che il primo impatto con la cittá non é di quelli "Ora poggio le valigie e mi vado a fare un giretto...Sí sí faccio proprio un bel giretto".

Da Vienna a Jinan ci si arriva in due modi, sempre passando da Pechino. Nel primo caso, il piú semplice, si prende il volo da vienna alle 20.55, si arriva a pechino e si prende l'aereo per Jinan. Il secondo, un pó piú complicato, prevede partenza da Vienna alle 15.30, arrivo a Parigi due ore dopo e partenza per Pechino alle 18.55. Ora diventa dura giustificare perché abbia scelto il secondo, posto che impiego 5 ore e mezzo di piú all'andata e sei al ritorno. Lo capirete. Ma ora il mio volto si ricopre di un velo di tristezza, quando penso alle immagini che avrei messo a corredo a queste parole. Immagini che non possiedo piú. E anche filmati, che avrei voluto mostrarvi. Sulle due grandi metafore che vedo tra i viaggi in aereo e i viaggi della vita. Ma me li tengo per me, con il mio velo di tristezza.

Arrivo a Parigi, aeroporto enorme, alienante, disorientante. Con la prima sicurezza del viaggio: perderó certamente la coincidenza Parigi-Vienna del ritorno. Ricordatevi di queste parole. E mi accomodo nella mia poltroncina in Fila 43, di cui avrei voluto mostrarvi una immagine. O anche il vietatissimo filmatino al decollo, per cui ho rischiato piú di quando ho rubato le pietre nell'Acropoli. E cosí arrivo a spiegarvi perché sono partito da parigi. Perché l'aereo Air France che parte da parigi ha il televisorino personalizzato per ogni sedile. E io ADORO zappingare tra i canali, scegliere i giochetti. Vado in brodo di giuggiole quando leggo che c'é anche un corso interattivo di lingua. Mi compiaccio di me stesso quando vedo che sono in programma, tra gli altri, I pirati dei Caraibi 3 e Shrek 3. Ma rosico, rosico come una bestia quando sento che il sistema non funziona, e che ci guarderemo tutti assieme il notiziario in francese.

Ora di nanna, si dorme male in economy. Non ho idea di come si dorma in prima classe, mi accontento della mia esperienza. Aggiungete l'odore di stalla emesso dai miei 400 compagni di viaggio (a cui contribuisco con la mia parte, intendiamoci), e si ottengono quattro ore di sonno scarse. Che aggiunte alle 5 della notte prima fanno una media interessante. Nel dormiveglia ricordo di aver formattato il computer, cancellando le foto della Grecia. Ne ho una copia nella schedina della macchina fotografica, poco male. Insomma arriviamo. E metto la macchina col suo moschettone appesa al sedile. E penso che sia una posizione a rischio dimenticanza. Ma quando mai mi potrei dimenticare la macchina. Atterra l'aereo, e subito penso al modo migliore per impossessarmi dei kit di business class. E forse la mia ingordigia ti é stata fatale. Quando lascio per ultimo (su 400) il mio posto, ricontrollando bene il portagiornale e sotto il sedile, sia mai che stia dimenticando qualcosa. E non mi accorgo di te, penzolante su uno sciocco gancetto messo lí chissá per cosa. Non conta nulla, ma il sacrificio non é stato almeno inutile. Ne prendo un primo, vengo visto dall'hostess che si avvicina. Faccia da cagnolino bastonato, "mi scusi, potrei prenderlo...". La hostess risponde severa "veramente no" ma mi apre lo zainetto, mette il kit dentro e mi dice di andare. Povera illusa. Raggiungo l'uscita, uno steward. Faccia da giovincello innamorato. "mi scusi, le sembrerá stupido, la mia ragazza ci terrebbe tanto ad avere un kit di prima classe". Di prima classe dice che non me lo puó dare, per ragioni di dogana (?), me ne porta uno della business (sono due cose diverse) e mi dice "questo é per la ragazza piú fortunata della terra". Ora un virgolettato me lo sono inventato di sana pianta, resta il fatto che I KIT SONO ENTRAMBI PER ME. Lo dico alle decine di voi che sono arrossitE (o forse qualcuno é arrossitO) pensando ad un mio gesto cavalleresco nei loro confronti. E cosí lascio l'aereo gaudente, anzi quasi spavaldo per la mia presunta scaltrezza. E ti lascio lí a dondolare. Poi una mano sconosciuta aprirá il moschettone, e ti fará sparire in qualche tasca di una tuta. E tornato troveró solo quel gangetto nel sedile, messo lí per chissá per cosa.

Il resto del viaggio é pensare a te. L'ambiente non aiuta. La cittá é ricoperta di una cappa di nebbia, dicono sia smog. Si riesce a fissare il sole, se ne riconoscono i contorni. Il mio tassista non parla inglese, non conosce l'albergo dove deve portarmi, parla in cinese e ridacchia coi colleghi. Mi riservo i commenti sulla cittá. Mi chiudo in albergo, trovo soluzione ai miei problemi. Ritrovo le foto nella grecia nei meandri formattati del disco. Trovo una macchina che potrebbe sostituire le funzionalitá della vecchia. Prendo l'asciugamano e vado in piscina. Riescono solo a dirmi "10 YAN", meno di un euro. Vorrei dirgli in cinese che la piscina é gratis e che i miei 10 YAN o 0,97 EYPO se li possono scordare. Ma gli dico "Un attimo vado a prenderli in camera". Cosí torno su, scrivo questo post e vado a dormire.

Sono le 22.44, e ho capito che ho sonno. Con un inutile caricabatteria per macchina fotografica che non caricherá piú nulla. E un triste, adesso solo minicavalletto.

domenica 16 settembre 2007

Kalispera, Grecia

Che se non sbaglio vuol dire buonasera. E Kalimera invece buongiorno. Cercavo di dire "Arrivederci, Grecia", ma ho fatto lo scientifico. Potrei dire "Arrivederci, Grecia" in Latino ma "che c'azzeccherebbe"?

Racconto dell'ultimo giorno ad Atene. Scritto nel penultimo giorno a Vienna. Potrei sfoderare qui una citazione, ci starebbe alla grandissima, ma me la tengo per un altro momento.

Temo che in questo post mancherá d'ironia. Astenersi dunque perditempo, testimoni di Geova e ministri di Grazia e Giustizia.

Se devo essere sincero sarei giá voluto partire un giorno prima. Ossia un giorno prima di un giorno prima, considerato che avevo giá modificato la data del biglietto per tornare a Vienna un giorno prima. Per UNA milionata di motivi.

CIMG4891 CIMG4898 Ma daltronde, siamo ad Atene. Sia mai che incontri qualcuno che ti domanda... "mmm... Atene... hai visto mica il cambio della Guardia Presidenziale". E io ci tengo a rispondergli "Sí, ovvio". Queste strane figure, che sia la guardia presidenziale greca ad atene, il militare al monumento del milite ignoto a roma o quel_tipo_che_non_so_cosa_custodisca_a_londra, insomma quei ragazzi, ancor prima che militari, che devono rimanere fermi, sguardo fisso verso l'orizzonte e spesso muoversi con anomale cadenze, esercitano ora su di me un fascino incredibile. Dopo questa vacanza potrei rimanere ore a fissarli. Non loro, ma ció che rappresentano. Da un lato é ció che di piú assurdo mente umana abbia congegnato, un assurdo, obsoleto supplizio. Dall'altro, mi fa riflettere un mio collega, potrebbe essere un "onore". E mi chiedo a che accidenti pensano, se si vergognano o se sono orgogliosi di se stessi.

Bild1 Resto assorto in elevati pensieri. Poi al solito esce il peggio di me, quando la solita masnada di turisti ben presto decide di posare assieme a loro. E ancora mi viene da fare gli stessi pensieri, ma stavolta sui turisti. A che accidenti pensano quando decidono di farsi la foto accanto alla guardia. Bild3 Se hanno un minimo di coscienza e si vergognano o se sono pure orgogliosi di se stessi. Bah, tra i miei limiti annoto l'incapacitá di capire il senso delle foto in posa. Ma mi piace fotografare quelli che si mettono in posa. E' un pó come rubargli qualcosa. Il loro posare per la PROPRIA foto. Stavolta siete voi, cari posatori, l'attrazione. Roba da mettermi a posare accanto a voi, celeberrimi posatori. Ovviamente braccia lungo i fianchi, testa piegata leggermente verso sinistra e sorriso forzato.

CIMG4925 CIMG4941Sí ma se qualcuno mi chiedesse "E la biblioteca di Adriano". Ho visto anche quella. E grande é lo sforzo per riempire le righe in maniera tale che ci possa mettere le foto dentro. Mission Impossible, desisto. Nella foto a sinistra vedete la biblioteca di Adriano, composta da 4 colonne e tante pietre. In quella a destra vedete l'Agora romana, composta da 8 colonne e tante, tante pietre.

Per poi arrivare all'agora vera e propria, 12 colonne e tante, tante, tante pietre. Daccordo, non sono una cima di storia dell'arte, ma ora basta, vi scongiuro. LCIMG4992e pietre mi parlano in greco, non riesco a capire dove sono, chi ha calpestato questi posti, che fine ha fatto quello che c'era qui. Solo polvere, pietre e ghiaietta. Datemi una guida in carne e ossa che mi spieghi tutto rigorosamente in italiano. Non c'é? E io me ne vado.

A vedere il Pireo, il famoso porto di Atene. Che chiaramente sará ricco di fortificazioni, storia e palle di cannone. Ma quando mai, al confronto il porto di Civitavecchia é una delle sette meraviglie del mondo. Foto del pireo... sorridi...




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Finiamo il giro. Museo archeologico di Atene. Teoricamente si dovrebbe visitare in una giornata, io ho a disposizione un ora e un quarto. Quindi di corsa, tra maschere di Agamennone, schivando busti di Pericle (Ze questa era per te), mega braccia di Zeus. Per caritá, bellissimo. Ma ho fatto indigestione.






CIMG5156CIMG5155 Cosí il giorno dopo, leggiadra visione. Il mio aereo per tornare a "casa", dai chiamiamola cosí. Rapida occhiata che la mia inconfondibile valigia sia caricata appropriatamente e si parte. Chiaramente non ve lo dico qual'é per ragioni di sicurezza, ma i piú attenti di voi potranno capirlo leggendo il nome nella targhetta di riconoscimento.

Durante il volo ci viene servito anche da mangiare. Roba che in aereo non dovrebbe salire perché potenzialmente pericolosa. Ossia polpette di carne ULTRAspeziate. Per chi non lo sa, i pasti durante i voli vengono serviti su recipienti chiusi con della stagnola rigida. Ora dentro quei recipienti vengono a sussistere particolari condizioni climatologiche che danno origine a temporali e talvolta grandine. Te ne puoi accorgere osservando quanta acqua di condensa cade quando togli il tappo di stagnola. E te ne accorgi ancora di piú se quell'acqua, mista ad umori di polpetta, la senti scorrere nei tuoi pantaloni. Comunque, gentilmente, mettono come contorno una insalatina al mais. CIMG5159 CIMG5158 E siccome da sola non sapeva di nulla, ti offrono a condimento un mix di olio e aceto in una di quelle bustine tipo "mayonese del mcdonald". Sono sicuro che non ci crederete al proseguo, ma vi assicuro che non sto inventando nulla. All'atto del condimento della mia insipida insalata, un pensiero mi balena nella mente tipo "immagina se mi cadesse nei pantaloni". E, manco a farlo a posta, é il momento in cui mi rendo conto che il buco che avevo fatto era effettivamente proprio stretto. E l'immane forza da me applicata alla bustina ha fatto sí che mancassi il bersaglio principale (l'insipida insalata) ma centrassi il secondario, ossia i miei pantaloni.

Sorvoliamo l'Austria. E giá pregusto il dolce ritorno a "casa", conscio giá di perdere il trenino dall'aeroporto di 3 minuti, come sempre, sempre sempre accade. Ultima visione e ultimo pensiero che voglio condividere con gli ingegneri in lettura. L'evoluzione dei cerchi nel grano. Cimg5160Espressioni di una civiltá aliena che comunica con noi, anche se non sappiamo che ci vuole dire e perché piú semplicemente non ci appare in sogno con i suoi superpoteri invece di falciare il grano in tondo. Comunque. La nuova forma di comunicazione aliena. I grafici a barre di Excel nel grano. Segno di una civiltá aliena che comunica con noi. E cerca di dirci che le vendite di febbraio sono andate peggio del previsto.

giovedì 13 settembre 2007

Le cose a metá

CIMG4793 La tentazione era forte, amici lettori. Ma ci provo a non lasciare le cose a metá, e terminare il racconto del mio peregrinare in terra greca. Secondo i calcoli che ho fatto in metro, dovrebbe mancare questo post e un'altro. O forse solo questo, dipende da quanta fame ho.

Ma cominciamo con la rubrica "L'angolo del lettore". Siccome alcuni mi scrivono dicendo di non rispondere alle loro lettere, vi avviso dove inizia e finisce "L'angolo del lettore", cosicché possano andare a vedere le INTERESSANTISSIME foto di SASSI, PIETRE e POLVERE! Vadino signori, vadino!

--------------------------------- INIZIO --------------------------------------------

/* Mi scrive Giuseppe "Z." P. da un trivano nella periferia di Londra. Mi chiede "Caro Zuppa, si dice in giro che tu non metti mai la macchina nei parcheggi a spina di pesce. Se questa notizia fosse vera, potresti spiegarmene il motivo?". Caro G. "Zeppe", posso confermarti che la notizia é del tutto vera, e i motivi sono due. Uno é puramente ideologico. Non tutti sanno, infatti, che i parcheggi a spina di pesce furono introdotti attorno agli anni 60 su pressione della (allora) potente lobby dei carrozzieri. L'allora ministro dei trasporti, il compianto Luigino Coccinella, era infatti finito in uno scandalo legato al riciclaggio di cacciatorini Galbani scaduti. I carrozzieri, principali accusatori, si dichiararono disposti a mettere a tacere il tutto in cambio di una massiccia distribuzione di parcheggi a "spina di pesce" nella penisola e di parcheggi a "capelli di Zeppe" nei supermercati. Il secondo motivo é che non voglio prendere sportellate. */

--------------------------------- FINE --------------------------------------------

Torniamo a noi dunque. Voglio descrivervi Atene. Brevemente, vi assicuro ho tanta fame, devo cucinare, ho freddo e comincio ad avere sonno. Non mi dilungheró nelle descrizioni personali di Atene, CIMG4755perché un saggio personaggio mi ha detto che "Verba volant, scripta manent" e se uno "scripta" su internet non solo manent a lungo ma é molto facile da leggere. Ergo, impersonalmente, Atene. Scommetto che vi aspettate le solite distese di sassi, colonne rovesciate e pietruzzoline. Ci avete preso.

CIMG4765 Cominciamo dal tempio di Zeus. Ho detto che non scendo nel soggettivo, ma questa proprio non me la posso risparmiare. Dunque il tempio di Zeus i greci (greci antichi, intendiamoci eh!) hanno provato a finirlo per non so quanti secoli. Due o tre, ora non ricordo e ho troppa fame per cercare in Wikipedia. Solo che poi finivano per occupare il loro tempo con altre baggianate, tipo respingere gli attacchi dei persiani o giocare a figurine, e il tempio non lo finivano mai. Poi arrivó l'imperatore romano (italiani antichi, intendiamoci eh!) e lo completó in sei anni. Ora traetene voi le conseguenze. Al solito, pietre, colonne e polvere. Ma non pago, quindi poco male.

CIMG4800CIMG4788 Poi si passa all'acropoli. Nel senso che si fanno 156 metri di dislivello e si passa all'Acropoli. Che dire, se non un altro aneddoto. Qualcuno di voi si chiederá, come sará crollata la roba sú in cima all'Acropoli? Rischieremo mica di vedere qualcosa di intatto? No, amici. Perché se la natura non ci mette del suo, ci pensa l'ingegno umano, con le sue mille risorse. Correva l'anno 1687 (fonte wikipedia), e i turchi (allora occupatori di Atene) usavano il partenone come moschea. Evidentemente gli antenati di Calderoli non avevano ancora pensato di portarci a pascolare i maiali. I veneziani, ingordi, volevano conquistare Atene. E che fanno? Bombardano il Partenone. Si puó essere piú stupidi? Sí. Si puó usare il partenone, sia come moschea, che come riserva di polvere da sparo. Il resto lo possono capire tutti, forse esclusi i turchi e i veneziani. Decido di prendermi un souvenir, un originale sassolino della acropoli di Atene. Chiaramente é stato portato sú l'altroieri, visto che di persone in cerca di gadget ce ne sono milioni e probabilmente devono ripavimentare di sassolini l'Acropoli ogni 2 settimane. CIMG4827CIMG4849Ma é bello pensare di avere in mano un sasso calpestato da Pollon in persona.


Successivamente si sale in cima ad un monte aguzzo con la teleferica. Questa non é gratis, bisogna pagare. E' stata una sensazione strana riaprire il portafoglio dopo tanto tempo. E duro l'allontanamento da quei 5,50€. La vista peró li vale. Il giorno su Atene, il tramonto su Atene, la notte che cala su Atene.




CIMG4884 Finisce cosí la serata. Una cena e una birra al bar. Ottima birra, forse perché pagata da una opulenta canadese a tutto il tavolo. E mi faccio il mio primo amico greco, il cane Djevdan che si accucciola sotto il mio tavolo e riempio di patatine piccanti al gusto chili. Andiamo a dormire. Djevdan stanotte ha la diarrea.

lunedì 10 settembre 2007

Zuppignolo bella vita

Mi scrive Salvatore di Caltanisetta: "Caro Zuppa ho due grandi sogni nella vita: andare sulla luna e vedere come sono fatti i bagni dell'Hilton di Atene".

Caro Salvatore, al momento con il primo problema non posso aiutarti, ma ci sto lavorando. Per quel che riguarda il secondo, sappi che questo post é tutto per te, Salvatore di Caltanisetta. Erano i tempi in cui, CIMG4743veleggiando con tali G.P., M.d.F e F.S. nei mari della Sardegna, bastava chiudere gli occhi per sentire la voce suadente dello speaker di Lucignolo che descriveva le nostre avventure a bordo di "Sera". Magari immaginandosi in un servizio messo tra un inchiesta sugli addominali dei tronisti della De Filippi e le pillole di Gossip di Signorini. Erano i tempi, Salvatore...

Guarda invece adesso a cosa mi sono ridotto, Salvatore. Mi tocca andare ad Atene per stare dentro un Hilton. Che poi intendiamoci, manco per dormirci. No, per dormire sono in un tale Hotel Nafsika, le foto del quale ve le risparmio volentieri. Se non altro, perché violerebbero i termini di contratto con Blogspot che impediscono la pubblicazione di immagini che offendano il comune senso del pudore. E se tanto mi da tanto, non oso immaginare cosa abbia potuto fare Paris Nafsika.

Insomma, Salvatore, non é una cosa importante, daltronde mentre dormi... dormi. Che te ne frega se stai all'Hilton o al Nafsika... Ma chi voglio prendere in giro... non convinco manco me stesso, figuriamoci quella scheggia di Salvatore di Caltanisetta.


CIMG4634CIMG4635 Ma torniamo a noi, Salvatore di Caltanisetta. I servizi dell'Hilton sono come appaiono in figura. Se devo essere particolarmente schietto, il sistema di chiusura dei bagni lascia alquanto a desiderare, anzi diciamo che é proprio una pena. Magari é stato disegnato da Paris, in quel caso tutto si spiega. I lavandini invece hanno una forma inquietante. Sembrano delle insalatiere Ikea, di quelle di vetro trasparenti, con il buco per l'acqua. Probabilmente anche questa é un idea di Paris. Le sará venuta quando andava all'Ikea per arredarsi casa. Poi qualcuno deve aver modificato il progetto originale, aggiungendo il buco per l'acqua.

Ma non mi fermo qui, Salvatore di Caltanisetta. Ti faccio vedere come viviamo noi Vuips, quando non siamo da Flavio (che saluto e a cui dico che oltre a leggere deve pure commentare!!! Ciao Flá!) al Billionaire o al karaoke da Smaila. Siamo in alberghi del genere, con sale del genere e i bagni che hai appena visto. E siamo tanti, un migliaio. Di pezzenti. CIMG4639CIMG4640Si capisce che siamo dei pezzenti, anche se ci siamo vestiti per la festa. Per me é stato un volo pindarico effettivamente. La domenica sera ero in infradito, bermuda dei saldi e maglietta "Dolce Vita". Per due motivi principali. Uno che é bianca e la senti nella pelle meno dei deodoranti di marca. E due che bisogna sponsorizzare anche oltreoceano. Il lunedí mattina ero vestito cosí bene che non hanno manco cercato di svaligiarmi dentro la metro. Ma l'abito non fa il monaco, Salvatore di Caltanisetta. E qui se sei un pezzente lo capiscono comunque. Puoi stare dentro all'Hilton, mangiare all'Hilton e i piú fortunati mangiarci pure, ma non diventerai per questo uno di loro. Per fortuna, commentava qualcuno. Devo dire che anche io sono alquanto sollevato all'idea. Svegliarmi assetato in piena notte e accorgermi di dover pagare 6,50 una bottiglietta d'acqua da 0.33 del CIMG4665 minibar potrebbe costarmi una prematura scomparsa per disidratazione acuta.

CIMG4655 Ma torniamo a noi, Salvatore di Caltanisetta. Ti racconto anche del cocktail di benvenuto del lunedí, nella piscina dell'Hilton di Atene. Con il cameriere che ti accoglie con gli aperitivi, con il cameriere che ti porta gli stuzzichini, con il cameriere che ti riprende il bicchiere vuoto appena lo poggi, con il cameriere che si incacchia come una iena, ma allo stesso tempo con un certo garbo, quando non avevi capito che il buffet era ancora chiuso ma tu ti stavi giá servendo. Insomma vino a gogó, mangiare a gogó e 999 altri ingegneri. Altro che le feste con 999 conigliette di Playboy da Hugh Hefner. Questa é vita. Anzi BELLA VITA. Anzi DOLCE VITA.

E ancora, Salvatore di Caltanisetta. Beach Party del Martedí. Immaginati la scena, penisola Attica, bar sulla spiaggia, musica chill-out, due buoni consumazione, pop corn e tartine da mangiare e 999 altri ingegneri. CIMG4700CIMG4705Altro che le feste di Britney Spears. Questa é vita. Stavolta é vita e basta, perché da mangiare c'era veramente poco. Comunque, durante il beach party si conosce un sacco di gente, dove per "si conosce" si intende "conosco" e per "un sacco di gente" si intende "un sacco di italiani". Ci si avvicina con fare discreto, si legge il cartellino con il nome e con uno sguardo tra il dubbioso e l'incredulo si dice... "ITALIANO?". Funziona sempre, fidatevi. E poi si va avanti a pacche sulle spalle, commenti indiscreti sulle presenze femminili e gara di rutti finali. Un must. Effettivamente esistono due tipi di Italiani. Quelli del tipo "Sí sono Italiano ma dillo piano che non vorrei essere scoperto" (anche se vengono dall'universitá di canicattí) e quelli che fanno della loro Italianitá un biglietto da visita (anche se vengono dall'universitá di Oxford), ed in genere sono i secondi quelli che mi garbano di piú.

E ancora, Salvatore di Caltanisetta. Cena di Gala in un ristorante schicchettoso del luogo. Intendiamoci non ho da lamentarmi, ma purtroppo per una serie di cause che non sto qui a spiegarti, finisco non nel tavolo degli italiani seconda specie dove sarei dovuto essere, e penso di essermi perso uno spettacolo immane. CIMG4729CIMG4726Se devo essere sincero la cena mi ha alquanto deluso, avrebbero potuto fare di meglio per stupirmi. Si comincia con una insalata, pomodori e una salsina inquietante marrone. Dico, ma SCHERZIAMO? Il piatto unico composto da fagottino di un non meglio precisato animale riempito al formaggio, corredato da una sorta di puré condensato e sbilenco e classiche verdurine al vapore. Dico, ma SCHERZIAMO? In conclusione scacchetto di torta. Dico, ma SCHERZIAMO. Meno male il vino (solo il bianco decente) a volontá, che aiutava a dimenticare la tristezza della condizione di noi, poveri ricercatori costretti a queste estenuanti difficoltá.

CIMG4737 CIMG4739E infine, Salvatore di Caltanisetta. I pranzi all'Hilton, nella terrazza "Galaxy bar", 14 piano dell'Hilton visuale COMPLETA di Atene. Non un grande sforzo considerato che il palazzo medio di atene é alto un piano e tre quarti. Roba che se salgo sopra un gatto riesci a vedere il mare. O se mi metto il gatto in testa gli faccio vedere il mare, ma, sinceramente, sia per ragioni igieniche che di curiositá personale preferisco salire io sulla testa del gatto. Curiositá per quel che riguarda il gatto, il mare lo so come é fatto. Insomma si arriva al quattordicesimo piano dove i capocamerieri dell'Hilton (che lo sanno che sei un pezzente), ti indicano la direzione da prendere con la grazia di un carabiniere di leva del Centro di Prima Accoglienza di Lampedusa, ma con un pó di garbo, per non perdere CIMG4744l'allenamento. E se chiudi gli occhi, invece, ti immagini tu, uomo della BELLA VITA, in ascensore. Si apre la porta e il capocameriere si inchina e ti dice "la accompagno al suo tavolo con vista acropoli, signore. Se il sole la disturba so gonfiarmi la testa per farle ombra, signore". Ma io invece preferisco cosí. Piú rozzo e contadinotto. Soprattutto perché non pago. Effettivamente il buffet vale il prezzo. Intendo il prezzo che AVREI pagato se PAGASSI. Si mangia proprio a volontá e di tutto, e la roba e pure buona. E puoi bere di tutto senza pensare che con la mancia poi ti costerá un casino. E quando hai finito di mangiare ti rialzi e rimangi. E poi ribevi senza pensare che con la mancia poi ti costerá un casino. E poi rimangi e ribevi e rimangi e ribevi. Poi il pomeriggio alle 2 e mezzo entri in uno stato onirico che dura fino al cocktail di benvenuto, al beach party o alla cena di gala.

venerdì 7 settembre 2007

Kurze neue

Affezionati lettori e gente che cercava il blog thisisyuppa.blogspot.com (cambiate il layout della tastiera), oggi era vacanza quindi il tempo per scrivervi é limitato a qeusti cinque minuti che vi dedico. Sono seduto nel terrazzo della stanza (qui effettivamente internet funziona, ma di bottigliette spray di stiromeglio manco l'ombra), col pc appoggiato al motore del condizionatore (non quello della Matiz) alla romantica luce dell'insegna dell'albergo. La AFS di nAFSika. In testa ho il cappellino della guardia repubblicana greca, e sono sicuro che chi mi guarda dall'albergo di fronte lo fa con una certa invidia e vorrebbe tanto essere al mio posto.

Il tutto solo per dirvi che il prossimo aggiornamento lo faró da Vienna, probabilmente aspettando una delle sei lavatrici metto a fare appena arrivo. Ovviamente a casa di Sandriniello, dove non pago né i lavaggi né la corrente.

giovedì 6 settembre 2007

Road to Athens

CIMG4514Dopo esserci liberati di Nonno Simpson (non senza fatica considerato che solo dopo numerose sterzate sono riuscito a farlo cadere dal tettuccio della matiz), ci muoviamo alla volta di Micene. Insieme a Delfi, sicuramente il sito che piú mi é piaciuto.

 Il sito é diviso in due parti. In basso si trova la Tomba di Clitennestra. Sicuramente ognuno di voi ha giá visto la Tomba di Clitennestra, semplicemente non sapevate che si chiamasse la Tomba di Clitennestra. L'interno della Tomba é una enorme cupola. E tre ingegneri dentro una cupola enorme non possono altro che saltare sbattendo i piedi, emettere rumori molesti con la bocca o comunque generare qualsiasi tipo di suono che possa generare curiosi echi. Salvo poi smettere quando anche i bambini presenti nella cupola li guardano con disprezzo.

 

 

CIMG4550 CIMG4534 La Micene vera e propria, l'antica cittá, si trova invece in cima al promontorio in fronte alla Tomba di Clitennestra. Effettivamente qui qualcosina si é conservata abbastanza bene, come ad esempio la Porta dei Leoni che, non chiedetemi per quale motivo, ricordo bene di averla vista a "Passaggio a Nord Ovest" con Alberto Angela che ne mimava la forma. Il problema é che fotografare é diventato veramente difficile considerato che siamo entrati in risonanza con una comitiva di giapponesi ed, incredibilmente, anche se scatti con il tappo nell'obbiettivo, ci finisce comunque un giapponese nella foto. Sicuramente esisteranno dei tool di Photoshop per rimuovere i giapponesi dalle foto, per adesso ho fatto del mio meglio con i miei poveri mezzi.

CIMG4581 Dopo aver fatto sosta ad Argos (dove peró il teatro era giá chiuso) e CIMG4605 aver visitato una random acropoli (vi assicuro che il terzo giorno tutte le cose cominciano ad assomigliarsi veramente tanto), si procede alla volta di Nafplio, il principale porto del peloponneso. Il dettaglio curioso é che in realtá a Nafplio non ci sono né colonne né sassi antichi (non che mi mancassero, intendiamoci) quanto che il "da vedersi" risale piuttosto al periodo bizantino e della repubblica di Venezia.

Siccome la cittá é geograficamente protetta di per sé dalle montagne, gli amici Bizantini avevano costruito una bella fortificazione per bombardare per bene CIMG4608 quelli che provavano ad attaccarli dal mare. In un modo o nell'altro i turchi erano riusciti a conquistarla. Al che arrivarono quei furbacchioni dei veneziani che li bombardarnono da una montagna che stava ancora piú in alto. E siccome i veneziani mangiano pane e gazzella a colazione, tra vedere e non vedere hanno piazzato pure una fortificazione per evitare che i Turchi li potessero imitare. Dopo esserci goduti scene degne di "Tre metri sopra il cielo", con una coppia di grechi che pomiciavano dentro una specie di cunicolo a strapiombo sul mare, si fa rotta per Atene.

Teoricamente la strada da percorrere era sui 200km, praticamente ci siamo beccati il controesodo della domenica sera. E siccome nelle autostrade greche non si paga all'ingresso e all'uscita (come, dal mio punto di vista, sarebbe piuttosto logico) quanto di tanto in tanto in una maniera non meglio specificata. Potrebbe accadere, infatti, di pagare subito dopo essere entrati nell'autostrada, CIMG4613quanto di lasciare l'autostrada subito dopo aver pagato. E, sicuramente, capiterá di pagare diverse volte mentre stai dentro l'autostrada. Il mix diventa un pó pericoloso se considerate che, rispetto all'automobilista greco medio, l'italiano guida come il giorno che aveva la pratica della patente.  Le corsie dell'autostrada, infatti, risultano essere simmetriche rispetto alla linea di mezzeria. Vale a dire, se la strada ha tre corsie piú quella di emergenza, le due centrali sono per andare piano, quelle piú esterne per superare. Compresa la corsia di emergenza. Vi potrebbe capitare, come é capitato a me, di viaggiare su una strada a due corsie per senso di marcia (corsia di percorrenza e corsia di emergenza), e, mentre la macchina dietro di te ti suona perché stai superando i limiti di velocitá solo di 30km/h, un camion rimorchio di quelli della benzina ti superi in scioltezza nella corsia di emergenza. Generando le ilari illazioni dei tuoi colleghi austriaci, che ignorano l'affronto appena compiuto al tuo essere italiano al volante.

Il mattino ha il sole in bocca

Rispondo ad una lettera di un lettore. Mi scrive Mario da Gallipoli. "Caro Thisiszuppa, credevo fossi in grecia per lavoro, invece pare che tu stia facendo la bella vita alla faccia del contribuente austriaco".

Caro Mario, grazie per la tua lettera. Effettivamente dovete considerare che i miei racconti di viaggio sono shiftati di un paio di giorni, e vi scrivo nelle brevi pause che questa vacanza di lavoro mi concede. Inutile che ridiate. Proprio adesso sto lavorando. Eppure vi scrivo. Quando si dice "Multitasking". E poi Mario considera che conosco uno che va alle conferenze in Grecia e passa il suo tempo in piscina invece che... invece di fare quello che faccio io.

CIMG4431Torniamo a noi. Terzo giorno in grecia. E ancora la prima parola che sento é in tedesco. Voi sottovalutate il problema, ipotizzate che per una forma di imprinting linguistico da un giorno all'altro inizi a parlare un tedesco perfetto con un perfetto accento sardo. Io, OGM sardosassone.

Insomma lasciamo Delfi. Temperatura alle nove del mattino attorno ai 38°C. Fortunatamente tenendo il condizionatore della Matiz in posizione uno, dopo 5 minuti l'acqua delle bottiglie nel portabagagli é diventata ghiaccio e di tanto in tanto grandina sopra il sedile del passeggero. Ma poco male per me, visto che sono alla guida atto a recuperare la benzina (e gli EYPO) consumati il giorno prima. Vuol dire che ormai si cambia sui mille giri e fin quando rimarró io al volante (altri 300km) il motore della Matiz si puó scordare di entrare in coppia. CIMG4446Che poi si accontenti, ieri ha giá dato.

CIMG4435 Prima tappa, Corinto. La nuova Corinto, ossia una normalissima ci ttá. Se non fosse per l'omonimo canale, che taglia in due l'omonimo istmo. Sarebbe una tappa che forse manco meriterebbe di essere citata, se non fosse che dall'omonimo ponte, ci si puó lanciare col bunjee jumping. Armati di coraggio e un pó di incoscienza ci avviamo alla base di lancio, e siccome i due compagni di viaggio tentennavano decido di mostrare l'orgoglio italiano... Seriamente, ci sono dei pirla che buttano i soldi lanciandosi dal ponte di Corinto. Fortunatamente due di questi hanno ben pensato di scialacquare un paio di EYPO mentre c'ero io.



CIMG4463 CIMG4486 Dalla nuova Corinto si passa alla antica Corinto, la classica cittá costituita da 7200 negozi di souvenir, 2300 ristoranti e 765 venditori abusivi di acqua. Ah, dimenticavo, c'é anche un sito archeologico. Attorno al tempio di Apollo, restano le rovine di una intera cittadina che, fonte wikipedia, pare avesse vissuto giorni migliori. Il coreano seduto accanto a me si é addormentato. Interessante sarebbe visitare la parte fortificata della cittá, l'acrocorinto. Il coreano seduto accanto a me russa leggermente. Per dimostrare che i miei racconti vi aiutano a crescere, vi dico che acro vuol dire "alto", quindi acropoli e la cittá alta e acrocorinto é il corinto alto. Finita la presentazione, gli applausi svegliano il coreano seduto accanto a me. Dicevo, il problema é che avrebbero dovuto chiamarlo il muchoaltocorinto visto che si raggiunge solo a piedi e la guida parla di un cammino di due ore. Armati di coraggio e diverse bottiglie d'acqua si comincia la scalata. Dai non ci avrete creduto un'altra volta...

CIMG4511 CIMG4500 Tappa successiva Nemea, una cittá diversa dalle altre. Infatti c'é un tempio di Zeus e una distesa di pietre e rovine. La differenza é un vecchietto logorroico (che ricorda vagamente nonno Simpson) che passa le sue giornate a chiaccherare coi visitatori. Sinceramente non ho capito se fosse stato anch'egli ritrovato nei recenti scavi che hanno riportato alla luce lo stadio.