mercoledì 7 novembre 2007

Zuppao Meravigliao

Ecco lo so... adesso tutti lí a puntualizzare che non avevo finito il racconto della esperienza ad Augusta e blablabla... bé posso assicurarvi che non é facile essere degli Zuppa e la nostra vita ci riserva delle responsabilitá verso il mondo intero e la conservazione della specie, che a volte fanno passare in secondo piano il raccontare le mie avventure di viaggio. Comunque niente paura: magari un giorno, una volta annientato il male, completeró anche il racconto di Augusta. Conservo ancora gelosamente i pizzini in cui annoto gli episodi degni di nota.

Comunque non vedo perché devo stare qui a giustificarmi, daltronde vi do questo bellissimo servizio GRATIS, anzi che dico GRATIS, ve lo do proprio AGGRATIS e ricordatevi che a caval donato non si guarda in bocca. Ora i piú maliziosi di voi dovrebbero proprio vergognarsi, considerato che ci sono donne e bambini che leggono questo blog e, di riflesso, nelle vostre perverse menti.

Insomma, thisiszuppa é un diario di viaggio, che quindi aggiorno mentre sono in viaggio. E se tanto vi da tanto, considerato che lo sto aggiornando vorrá pur dire che sono in viaggio. La tappa prescelta per l'ennesima scappatela in giro per il mondo é Lisbona, nota anche come Lisbon in inglese, Lisboa in portoghese, Lissabon in tedesco, Lisbonne in francese e 里斯本 in cinese. Aggiungerei che in sardo si dice Lisbona, e che c'é anche la pagina dedicata su wikipedia in sardo, che cito: "Lisbona est sa capitale e sa tzitade prus manna de su Portugallu". Grande aiuto, eh! Ma, attenzione! "Custu articulu de jeografia est unu arrogu, si du podeis ajudai po du fai mannu e bellu, ajudaiddu!" In altri termini stub si dice arrogu, ricordatevelo quando andate a londra.

Comunque al solito la cittá di partenza é Vienna, dove restano (oggetti mancanti a tutt'oggi ma destinati a salire):
  • Fidate ciabatte infradito da viaggio acquistate nel 2002 in germania per euro 3
  • Spazzola per capelli (inutile ma l'ho pur sempre dimenticata)
  • 1,8 milioni di abitanti che non ci stavano nel bagaglio a mano
Il primo volo Lufthansa collega Vienna a Francoforte e va via senza dettagli degni di nota. E quindi notate come tutto quello che si legge su thisiszuppa é VERO con la V maiuscola. Certo per riempire il viaggio Vienna-Francoforte avrei potuto raccontare che mentre debellavo una pericolosa influenza africana contagiata da un passeggero della prima classe ai piloti, facevo atterrare l'aereo mentre fuori grandinava. E invece non lo faccio, non é successo niente e nulla vi racconto. Arrivo all'aeroporto di Francoforte dove teneri ricordi si riaccendono, essendo l'aeroporto da cui partivo per tornare in Italia quando vivevo in Germania. E rivedere i negozi in cui comprai al fotofinish i regali di natale 2002 il 23 Dicembre dello stesso anno sono emozioni che non ti lasciano indifferente. A voi sí, daccordo, a me no.

Mi imbarco dunque alla volta di Lisbona, toh qui qualcosa da raccontare ce l'ho. Siedo in mezzo a ragazza portoghese e signora di nazionalitá non meglio identificata. La quale giá prima del decollo si toglie le scarpe e assume una di quelle posizioni che vedete nei pratici opuscoletti intitolati "che fare se l'aereo sta precipitando". Ora, visualmente la signora era realmente somigliante, olfattivamente, per quanto gli opuscoletti non siano in odorama, dubito che la signora disegnata emani zaffate di camembert. Capirei ancora ancora qualcuno che non ce l'ha fatta e ha rilassato ció che in quelle situazioni si rilassa...

Ma dico cioé prima di toglierti le scarpe in aereo fatti un bell'esamino di coscienza. Purtroppo nei voli corti non si assiste manco alla deodorazione dell'aria che avviene invece in quelli intercontinentali. Siccome thisiszuppa é uno spazio in cui condivido col volgo anche piccolezze della vita di ogni giorno, dovete sapere che prima della partenza dei voli a lungo raggio (i cui aerei hanno in genere due corridoi), due steward/hostess percorrsono l'intero aereo dalla cabina alla coda azionando, con le braccia alzate, dei deodoranti spray probabilmente dannosissimi per l'ozono e l'ambiente. Sono sicuro che a voi non susciterá la benché minima ilaritá, ma da quando ho imparato a camminare é sempre stata una mia gran passione (come giá citato in altro post) usare come propulsore al moto bombolette spray che fossero di deodorante, stiromeglio o DDT. Ora ad essere sincero la mia velocitá non aumentava piú di tanto, una spinta molto maggiore la ricevevo quando il manico della scopa azionato da mia mamma raggiungeva la mia schiena. E quindi la scena degli improvvisati "miei amici ultramen" me la godo sempre con una certa invidia, del tipo "loro fanno il mestiere piú bello del mondo". Tutto questo per dire che l'odore era realmente nauseabondo, ma ci ho convissuto.

Applicando poi gli insegnamenti dei miei libri di psicologia spicciola per l'uso quotidiano, estrapolo dalla vicina portoghese drittone per non finire preda di manipoli di malintenzionati per le vie di lisbona, con il secondo fine, manco tanto malcelato, di scroccare un passaggione per l'albergo e evitare di prendere il taxi. Che avete da ridere, il taxi non l'avrei comunque pagato di tasca mia, quindi non é un problema di soldi.

Il problema é che io ho un irrazionale timore dei tassisti. Ci sono quelli che temono le marionette, quelli che hanno paura degli esattori delle tasse e io non vado d'accordo coi tassisti. Aggiungete poi che in ogni guida di Lisbona leggerete che bisogna stare attenti ai tassisti malandrini, raggiungerete un mix letale per il povero Zuppa.

Giungo quindi alla coda per il taxi con la palpitazione che aumentava passo dopo passo, raggiungo il mio presunto tassista al quale tutto d'un fiato dico "midicaquantocostaperlalbergoemiservelaricevuta". Lui, senza scomporsi minimamente, mi dice con nonscialans "non si preoccupi: questo é un taxi dell'aeroporto: costa un pó di piú ma é un taxi dell'aeroporto". Ma che me ne puó fregare se é un taxi dell'aeroporto, va bene L'uomo del monte, passi La prova del cuoco, ma a me proprio "Il taxi dell'aeroporto" non dice nulla. Con la stessa nonscialans mi dice che la tratta verrá a costare "forty" EYPO. Ora per i non anglofoni, "forty" vuol dire quaranta. Gli faccio notare che sapevo che il prezzo, che doveva aggirarsi sui 10 EYPO. Lui sempre con maggiore nonscialans mi dice "sí quello é il prezzo diurno, di notte c'é un ulteriore 20% di sovrattassa". Caccio fuori una calcolatrice scientifica e dopo una complessa risoluzione di equazioni non lineari, calcolo a mente che 10 EYPO con una tassa del 20% diventano 12 EYPO. Lo guardo con un aria da furbetto del quartierino sentenziando "ci devo pensare". Appena parte abbordo un altro tassista, un misto tra Mario Brega e Sora Lella, che, alla domanda "quanto costa", sentenzia: "eh che ne so, quando arrivi lo leggi". Mi piaci, penso io. Pochi chilometri, 6,35 EYPO che arrotondo a 7, a patto che nella ricevuta compaia 7. Arrivo in albergo e in ascensore continuo a pensare ai quaranta EYPO. Mi sdraio a letto e continuo a pensare ai quaranta EYPO. Poi, d'un tratto, capisco. Se voi sparate 40 EYPO e l'altro ve ne offre 10, non state lí a dirgli che i 30 euro di differenza stanno nel 20% di sovrattassa. Ma se voi siete portoghesi e dite quattordici (fourteen) ad un italiano, probabile che nell'etere quel numero cresca di 26 unitá creando pericolosi fraintendimenti. Mi addormento comunque tranquillo per i sette euro fatti risparmiare all'amico contribuente austriaco.