domenica 30 settembre 2007

La mia vita a stelle e strisce

Se non sbaglio era uno di quei film terrificanti di cui nessuno si ricorderá, tranne il sottoscritto. Se non sbaglio era tipo con massimo ceccherini. Bene, non c'entra nulla col post, ma mi pareva un modo bello per cominciare, regalando un pensiero a qualcosa destinato all'oblio.

Dando l'ennesimo dolore a chi insiste nel mettere in giro voci false e tendenziose su una mia presunta tirchiaggine, bene sappiate che la prima cosa che faccio nel mio ultimo giorno di permanenza in cina é quella di cambiare Hotel e muovermi, per la prima volta nella vita, in un cinque stelle. Cinque Stelle! Ma é uno spasso! Lo so é un duro lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo. Sapete, ci sono voci che i cinesi le stelle le scelgano da soli, in effetti questo mi sembra un quattro stelle nostre, niente di piú niente di meno. Quantomeno il personale é finalmente affabile e sa parlare inglese. gli addetti alla reception dell'altro avevano la cordialitá di una cassiera del supermercato il 24 Dicembre. Qui addirittura mi accompagnano in stanza con uno di quei carrellini da film con Julia Roberts. In ascensore canticchio "Papapapapa... Tanananananana Tanananananana Tananananana... Pretty Woman..."

Ma é tempo di uscire, avevo detto che mi sarei comprato qualcosa e io sono di parola con me stesso. Sono solo, ma non sperduto: ricordatevi che so contare fino a dieci con le mani. Cosí comincia la mia giornata da solo in giro per Jinan. Il primo problema per noi europei é attraversare la strada. Dovete infatti sapere che in Cina le strisce pedonali sono rispettate come le vacche in India. Infatti gli automobilisti quando vedono che ti accingi a schiacciarle fanno di tutto per vendicarle e schiacciarli a loro volta. Non c'é modo, sia il semaforo rosso o verde, ci sará sempre un autovettura cinese pronta a suonarvi perché OSATE attraversare nelle strisce. E se proprio non possono evitarvi, beh non si fermeranno, ma vi scavalcheranno da una delle due corsie contigue. Indifferentemente da quale sia il senso di marcia. Capito questo elaboro il mio stile di attraversamento. Non passo né col verde né col rosso. Passo col cinese. Aspetto educato che un autoctono si accinga ad attraversare la strada, e ZAC, fulmineo mi piazzo in maniera tale che il cinese attraversatore sia al centro tra me e la macchina. Altra carreggiata, come a disegnare una pazza treccia mi sposto dall'altra parte, lasciando il cinese di nuovo al centro. Certo questa mia teoria ha delle falle. Da un lato ho calcolato che servirebbero 14,7 cinesi tra me e la macchina per fermare un autoveicolo lanciato a cinquanta all'ora senza che io stesso venga travolto. Dall'altra, considerato che i cinesi sono un miliardo e mezzo, se uno va di fretta secondo me fa il ragionamento "uno piú uno meno, chi se ne accorge". Se poi quindi considerate che sono 100 cognomi, beh questo significa che per cognome ci sono circa 150 milioni di cinesi. Cioé ammazzi uno Juang Li, ne trovi un altro e lo metti al suo posto. Scena che mi fa tornare in mente una puntata dei Simpson in cui Mr. Burns piazza l'uomo tartaruga in sostituzione di Bart, ed effettivamente Homer si affeziona e chiede a Marge se lo possono tenere, perché la sua testa sembra una nocciolina. Dicevo, voglio comprarmi qualcosa e praticamente questo mi costa tutta la giornata fino alle 17. Alla fine esco con due magliette, di cui una piccola, e un numero sconsiderato di souvenir che non sto qui ad elencare per evitare che poi ognuno reclami qualcosa. Rido 7 minuti e 22 secondi davanti ad una elegante boutique che vende abiti firmati ANMANI.

Il finale di serata é dedicato a me stesso. Un ora di piscina e, SOPRATTUTTO, un ora a mollo nella vasca con apposita maschera per il viso in faccia. Goduria, peccato la vasca perda un pó e si debba di tanto in tanto rialzare il livello. Con l'acqua del rubinetto, animali schifosi, so a cosa avete pensato. Tra una cosa e l'altra si va a dormire alle 2 del mattino (20:00 europee). Perdersi un pezzo di conferenza perché ti addormenti é un conto, perdere l'aereo (con annessi 700 EYPO per ricomprarti il biglietto) é un altro. Per questo mi precauziono. Sveglia nel cellulare, nel computer e servizio sveglia dall'albergo. Ore cinque sveglia (23:00 europee), il tempo di rubare le pantofole dall'albergo e vengo accompagnato all'aeroporto. Alla Mastella, approfittando di un passaggio su un pulmino presidenziale che sarebbe comunque andato ad accompagare qualcuno all'aeroporto. Primo volo, otto del mattino locali (02:00 europee). Arrivato a Pechino ennesimo tentativo di recuperare la macchina fotografica. Vano. Secondo volo, 12:55 (06:55 europee). Stavolta il televisorino funziona, e mi vedo in successione:

* I Pirati dei Caraibi 3: Ma per caso é "dagli autori di matrix"? Intendo dire la trama é la stessa. I produttori fanno un film, é un successo e da lí campano in aria una trilogia che non ha senso d'esistere. Matrix viene storpiato, snaturato e da un filmone da fare storia diventa una specie di "siamo fatti cosí" in versione apocalittica. I Pirati dei Caraibi era un film divertente, i cui sequel sono infarciti di escamotage macchinosi e trame appiccicate con la coccoina. VOto 5: Complicatamente Leggero.

* Shrek 3: Delusione. Un film per bambini troppo complicato e un film per adulti troppo idiota. Rovinata la saga. Voto 3: Distruttivo.

* Le vacanze di Mr. Bean: Uno dei film piú brutti che abbia mai visto, nonostante gli episodi da mezz'ora di Mr. Bean mi facciano scompisciare, compreso quello della partita di minigolf, visto sulle 833 volte. Il bambino coprotagonista ha una di quelle classiche faccette che farebbero pandane dentro un tritadocumenti o sotto una macchina per pressare l'asfalto. Voto -1: Terrificante.

* Spiderman 3: Non voleva essere dulcis in fundo, doveva essere il contrario. Era della serie "me lo vedo nella MALAUGURATA ipotesi che non riesca a dormire". Invece risulta essere quello che mi piace di piú. Il finale é oscuro, il lungimirante personale di bordo Air France ben pensa di trasmettere negli ultimi 40 minuti di volo le informazioni sull'altitudine, la velocitá e la temperatura esterna. E quindi resto con la domanda: riuscirá a togliersi quella tuta? Voto 6,5: Inaspettato.

Arrivo a parigi, scendendo mi riapproprio del terzo kit di prima classe, con la solita scusa della ragazza curiosa che vuole il kit di prima classe. Invece pretendo solo un assurdo rimborso per mia scomparsa macchinuccia. Rapido corro all'imbarco del volo per vienna. Ore 19:10 (19:10 europee). Per il quale ricevo in regalo un upgrade per la prima classe. Ma dico, questi colpi di culo che capitano una volta nella vita, non mi potevano capitare 13 ore prima e farmi fare 11 ore rilassato invece che in mezzo ad una masnada di cinesi? Va boh a Caval Donato non guardo in bocca. Prima classe! Ma é uno sballo! Spremute d'arancia in bicchieri di cristallo! E all'inizio stai lí a cercare di far finta di non essere lí in prima classe per caso, e ripensi a tutte le volte che quelli in prima classe ti guardavano con disprezzo mentre tu con i tuoi due bagagli a mano ti avviavi in economy. Ti tornano in mente i loro sguardi, mentre lo steward gli preleva la giacca e la ripone gentile in un apposito armadietto. E allora te ne freghi e inizi a guardare la gente che va in economy mentre a te l'hostess ti prende la giacca come uno che vorrebbe dirgli "oggi é capitato a me, vedrai che la prossima volta sará il tuo turno". Perché in fondo non stai nella schiera dei beati, stai solo in mezzo a quelli che hanno piú soldi da spendere.

Arrivo. Prendo la valigia e, come se qualcuno lassú si sia un pó impietosito, il trenino parte dopo soli 5 minuti che aspettavo. E torno a casa. Ore 22.30 locali. Sono in viaggio da 23 ore e mezzo, e durante i voli sono riuscito a dormire solo un ora. Torno a Vienna, la Cina resterá un ricordo. Magari che col tempo andrá sbiadendosi, data l'assenza di immagini. E' strano quando pensi che saluti un posto che non vedrai mai piú in vita tua. Saluto la Cina, senza grossi rimpianti. Non avevo aspettative, non ho avuto delusioni. E' un duro lavoro, stavolta é toccato a me.

P.s.: Non vi sto scrivendo dalla Cina né tantomeno da Vienna. Vi sto scrivendo dalla Germania. Voglio stare un pó a Vienna. Voglio passare un sabato all'Ikea. Prometto: se questo mio desiderio si realizza vi faccio anche tutto il post con il racconto. Domani torno a Vienna. Sono in un circolo impazzito di Viaggi, vi racconto l'ultimo giorno passato in cina l'ultimo giorno che sto in germania. Ma daltronde dentro ognuno di noi c'é un austronauta pasticcione, alle prese con i suoi piccoli problemi con il modello scafandro. Piccoli e risolvibili, dovete solo stare attenti ai Fulvio Terza(p)pi. Con lui son dolori.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

pirati dei caraibi 3 che prende più di Shrek 3 è x me lontano da ogni comprensione. >_>!
Secondo me la Disney ti paga le mazzette per andare contro la dreamwork /ok

Zeppe ha detto...

Sai come sono venuto a conoscenza che in Cina ci sono solo 100 cognomi? Nel mio dipartimento c'e` 1 pidgeonhole (la cassettina in cui si ricevono le mail) condivisa da TUTTI i research students. Che sono almeno 100, e almeno il 90% e` cinese. E il 105% non ritira la sua posta, forse perche' non si sa riconoscere, dato che spesso del nome c'e` solo la prima lettera. E io dovrei trovare la mia posta li` in mezzo? Minc*a altro che un PhD ci vuole...

Andrea ha detto...

Spero almeno che mi abbia preso un souvenir!

Giu ha detto...

Con un commento acidissimo segnalo che "pandane" si scrive "pendant"

Anonimo ha detto...

Ehi pensa con questo post potresti in un colpo solo rubare il lavoro a Paolo Ziliani e ad Anna Praderio! È bello iniziare a leggere la mail e canticchiate per tutto il tempo la sigla del principe di bel er (no non è un facoltoso ed articolato quartiere di Roma, tranquillo giu so come si scrive.., è solo per solidarietà a zuppa, che sono sicura che ha scritto pandane solo per far capire anche a noi lettori), dicevo è bello canticchiare e poi trovarsi scritte le parole!! Eh si..
ciao e.