Dopo esserci liberati di Nonno Simpson (non senza fatica considerato che solo dopo numerose sterzate sono riuscito a farlo cadere dal tettuccio della matiz), ci muoviamo alla volta di Micene. Insieme a Delfi, sicuramente il sito che piú mi é piaciuto.
Il sito é diviso in due parti. In basso si trova la Tomba di Clitennestra. Sicuramente ognuno di voi ha giá visto la Tomba di Clitennestra, semplicemente non sapevate che si chiamasse la Tomba di Clitennestra. L'interno della Tomba é una enorme cupola. E tre ingegneri dentro una cupola enorme non possono altro che saltare sbattendo i piedi, emettere rumori molesti con la bocca o comunque generare qualsiasi tipo di suono che possa generare curiosi echi. Salvo poi smettere quando anche i bambini presenti nella cupola li guardano con disprezzo.
La Micene vera e propria, l'antica cittá, si trova invece in cima al promontorio in fronte alla Tomba di Clitennestra. Effettivamente qui qualcosina si é conservata abbastanza bene, come ad esempio la Porta dei Leoni che, non chiedetemi per quale motivo, ricordo bene di averla vista a "Passaggio a Nord Ovest" con Alberto Angela che ne mimava la forma. Il problema é che fotografare é diventato veramente difficile considerato che siamo entrati in risonanza con una comitiva di giapponesi ed, incredibilmente, anche se scatti con il tappo nell'obbiettivo, ci finisce comunque un giapponese nella foto. Sicuramente esisteranno dei tool di Photoshop per rimuovere i giapponesi dalle foto, per adesso ho fatto del mio meglio con i miei poveri mezzi.
Dopo aver fatto sosta ad Argos (dove peró il teatro era giá chiuso) e aver visitato una random acropoli (vi assicuro che il terzo giorno tutte le cose cominciano ad assomigliarsi veramente tanto), si procede alla volta di Nafplio, il principale porto del peloponneso. Il dettaglio curioso é che in realtá a Nafplio non ci sono né colonne né sassi antichi (non che mi mancassero, intendiamoci) quanto che il "da vedersi" risale piuttosto al periodo bizantino e della repubblica di Venezia.
Siccome la cittá é geograficamente protetta di per sé dalle montagne, gli amici Bizantini avevano costruito una bella fortificazione per bombardare per bene quelli che provavano ad attaccarli dal mare. In un modo o nell'altro i turchi erano riusciti a conquistarla. Al che arrivarono quei furbacchioni dei veneziani che li bombardarnono da una montagna che stava ancora piú in alto. E siccome i veneziani mangiano pane e gazzella a colazione, tra vedere e non vedere hanno piazzato pure una fortificazione per evitare che i Turchi li potessero imitare. Dopo esserci goduti scene degne di "Tre metri sopra il cielo", con una coppia di grechi che pomiciavano dentro una specie di cunicolo a strapiombo sul mare, si fa rotta per Atene.
Teoricamente la strada da percorrere era sui 200km, praticamente ci siamo beccati il controesodo della domenica sera. E siccome nelle autostrade greche non si paga all'ingresso e all'uscita (come, dal mio punto di vista, sarebbe piuttosto logico) quanto di tanto in tanto in una maniera non meglio specificata. Potrebbe accadere, infatti, di pagare subito dopo essere entrati nell'autostrada, quanto di lasciare l'autostrada subito dopo aver pagato. E, sicuramente, capiterá di pagare diverse volte mentre stai dentro l'autostrada. Il mix diventa un pó pericoloso se considerate che, rispetto all'automobilista greco medio, l'italiano guida come il giorno che aveva la pratica della patente. Le corsie dell'autostrada, infatti, risultano essere simmetriche rispetto alla linea di mezzeria. Vale a dire, se la strada ha tre corsie piú quella di emergenza, le due centrali sono per andare piano, quelle piú esterne per superare. Compresa la corsia di emergenza. Vi potrebbe capitare, come é capitato a me, di viaggiare su una strada a due corsie per senso di marcia (corsia di percorrenza e corsia di emergenza), e, mentre la macchina dietro di te ti suona perché stai superando i limiti di velocitá solo di 30km/h, un camion rimorchio di quelli della benzina ti superi in scioltezza nella corsia di emergenza. Generando le ilari illazioni dei tuoi colleghi austriaci, che ignorano l'affronto appena compiuto al tuo essere italiano al volante.
5 commenti:
tu guidi come uno che ha la pratica della patente anche agli occhi di un italiano...
secondo me i due pomicioni grechi stavano togliendo le spine ai fichi d'india!
zeppe, ma io e te nn abbiamo nnte di meglio da fare???
sto iniziando ad avere dubbi in effetti...
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